Bambini a rischio

PERCHÉ PREVENIRE È MEGLIO CHE CURARE


Un'attenta osservazione degli occhi del bambino da parte del genitore e una prima efficace prevenzione, può essere segno di allarme il bambino che:
• nei primi mesi di vita manca di ineresse agli stimoli visivi, non fissa e non segue oggetti in movimento;
• è intollerante alla luce (chiude spesso un occhio in presenza di luce intensa);
• ha lacrimazione persistente anche quando non piange;
• sfrega di frequente le dita sugli occhi chiusi;
• cade frequentemente, inciampa, non vede gli ostacoli;
• dice di vedere doppio;
• mantiene una posizione viziata del capo (testa inclinata o ruotata su una spalla);
• strizza gli occhi quando guarda un oggetto distante o si avvicina troppo all’oggetto che interessa (ad esempio la televisione);
• lamenta frequenti cefalee;
• presenta un movimento continuo a scosse degli occhi (nistagmo);
• presenta frequenti arrossamenti degli occhi.

Alcuni bambini hanno più probabilità di altri di avere difetti visivi:
• se i genitori portano gli occhiali;
• se genitori o parenti sono strabici;
• se i genitori sono consanguinei;
• se i genitori hanno malattie oculari eriditarie (cataratta, malattie retiniche...);
• se fratelli, sorelle, cugini hanno problemi visivi;
• se il bambino è nato immaturo (peso inferiore a 1500 gr.);
• se il bambino è nato prematuro (gestazione inferiore a 34 settimane) o ha avuto patologie neonatale;
• se la madre in gravidanza ha avuto malattie trasmissibili al feto (toxoplasmosi, rosolia, citomegalovirus, ecc...).


Dott. Salvatore ROMEO
Medico Chirurgo - Specialista in Oftalmologia e Microchirurgia Oculare.
Consulente presso l'Ospedale San Raffaele Resnati di Milano.


Giuseppe PLACINI
Optometrista con competenze specifiche in Optometria Clinica, Igiene Oculare, Ipovisione e Contattologia Medica.


STUDIO MEDICO OCULISTICO


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